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Cronistoria ciclabile per Venezia - 2019
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Attenzione questa è solo la cronistoria della ciclabile; per descrizioni e planimetrie fare clic sui link a destra.

Vega → Venezia
Venezia → Vega
Mestre → Venezia
Marghera → Venezia
Aeroporto → Venezia
Venezia → Mestre
Venezia → Marghera
Venezia → Aeroporto
Cronistoria di una ciclabile

Dopo un ventennio di petizioni, manifestazioni, progetti caduti nel vuoto, rinvii, nell'ultimo giorno d'estate 2017 è stato completato l'ultimo tratto della la pista ciclo-pedonale dal Vega (fiera di Venezia) - stazione di Porto Marghera al ponte trans-lagunare.

Un problema collegato a questo del quale chi arriva a Venezia in bici deve essere informato: dal 2017 il comune di Venezia proibisce l'accesso delle bici nel centro storico di Venezia anche se condotte a mano, con un discutibile provvedimento, al quale dedico una pagina a parte.


Aggiornamenti, anno 2019

Doppio clic per vedere l`immagine originaleDicembre 2019: il materiale del mese è stato il cemento: a fine novembre erano state realizzate le due spalle in cemento del ponte ciclabile tra via Torino e Forte Marghera. Subito dopo sono ripresi i lavori per il prolungamento della passerella lungo il ponte translagunare, riempiendo di cemento i vani scavati nel ponte, nei quali andranno fissate le mensole che dovranno reggere la passerella.

A fine anno è stata completata la ciclabile lungo via Fratelli Bandiera, ora manca "solo" un collegamento ciclabile tra il Vega e questa ciclabile per avere un accesso ciclabile a Venezia da Marghera e quindi dalla Riviera del Brenta.


Doppio clic per vedere l`immagine originaleFine novembre 2019 una nota positiva: il raccordo ciclabile tra via dei Petroli e via dell'Elettrotecnica che era stato da mesi ridotto ad area di parcheggio selvaggio, con la ciclabile usata come corsia di accesso al parcheggio, è stato chiuso con una colonnina di metallo all'inizio della ciclabile e una barriera di new jersey; la ciclabile è così tornata ad essere una vera ciclabile.


Doppio clic per vedere l`immagine originaleNovembre 2019: a fine ottobre i lavori per il prolungamento della passerella sono fermi, sono stati fatti i fori nel muro del ponte dove andranno fissate le mensole, ed è stato spostato un lampione che era in posizione coincidente con una serie di fori.

Al tempo stesso sono ripartiti i lavori per la ciclabile tra via Torino e Forte Marghera; in particolare si sta aprendo un varco verso l'università, forse una variante.

Infine lungo la SR 11 è apparso un cartellone che annuncia l'inizio dei lavori per il completamento del viadotto che sovra-passando la medesima sfocerà accanto al Vega. Non è chiaro se su questo viadotto sia prevista anche una ciclabile che continui quella esistente lungo via Torino fino al Vega, cosa che risolverebbe il problema della deviazione sotto la stazione di Porto Marghera.


Doppio clic per vedere l`immagine originaleOttobre 2019: Sono iniziati i lavori per il prolungamento della passerella lungo il ponte della Libertà. I lavori vengono eseguiti da piattaforme galleggianti e non impediscono l'uso della ciclabile sul vecchio marciapiede.

Contemporaneamente però si sono interrotti i lavori per il collegamento ciclabile tra via Torino e il Forte Marghera; si direbbe che la ditta costruttrice non sia in grado di tenere aperti due cantieri in parallelo, anche se si tratta di lavori ed attrezzature diverse. Sarà possibile concludere tutto entro la data annunciatata, febbraio 2020?

Restano immutati i principali problemi della ciclabile, deviazione per via Paganello e sottopasso della stazione di Porto Marghera, mancanza di un collegamento con Marghera, totale mancanza di segnaletica.


Doppio clic per vedere l`immagine originaleSettembre 2019: la ciclopedonale dalla fermata del tram a via di Forte Marghera è di nuovo agibile, seppure su fondo sterrato, si presume che verrà pavimentato a fine lavori; il collegamento tra il Forte e la rotonda di via Torino è già tracciato, manca la pavimentazione e soprattutto la parte più importante, il ponte sul canal Salso.

Nulla di nuovo per la deviazione su via Paganello e sotto la stazione. E continua a mancare un collegamento decentemente ciclabile dal Vega a Marghera; proseguendo da Venezia lungo i padiglioni del Vega si arriva all'ingresso della Fincantieri e qui ci sarebbe una ciclabile sulla destra della ferrovia che però finisce bruscamente sulla SR 11 (foto a lato) con un cartello che intima "cicli a mano", dove in effetti il ciclista non ha altra scelta che proseguire sul marciapiede in salita lungo la SR 11, e poi scendere lungo la via del Commercio, nei giorni feriali infestata da autobotti e autotreni. Basterebbe allargare di 50÷80 cm il marciapiede per ricavarci una discreta ciclopedonale!


Doppio clic per vedere l`immagine originaleAgosto 2019: proseguono i lavori per la ciclabile per via Torino. Dalla parte del forte Marghera è già stata realizzata la massicciata su cui correrà la ciclabile (vedi foto a lato).

Restano aperti i due principali problemi della ciclabile per Venezia: 1) la mancanza di segnaletica, con cicloturisti che finiscono per pedalare sul margine della SR 11; 2) la ben poco ciclabile deviazione per via Paganello ed il sottopassaggio della stazione di Porto Marghera.


Doppio clic per vedere l`immagine originaleLuglio 2019: proseguono i lavori per la ciclabile per via Torino. Le ruspe hanno già sgomberato la sede della ciclabile che dovrà sovrapassare il canale, come nella foto a destra.

Purtroppo una volta sboccato sulla rotonda di via Torino, il ciclista si troverà sulla ciclabile per Venezia che è stata interrotta con un muro per gli assurdi lavori di RFI per la stazione di Porto Marghera, e qui non si vede traccia di cantiere e data la pessima reputazione di RFI in materia di lavori lasciati a metà per anni e anni c'è da temere il peggio. Per ora il ciclista dovrà tornare indietro, prendere la via Paganello assai poco ciclabile e il sottopassaggio della stazione.


Doppio clic per vedere l`immagine originaleGiugno 2019: la buona notizia è che il 19 giugno è stato aperto il cantiere per la realizzazione della ciclabile che va dalla fermata del tram ai piedi del viadotto di San Giuliano fino alla rotonda di via Torino, passando davanti all'ingresso del parco di Forte Marghera, considerata come opera di completamento della ciclabile per Venezia.

Il cartellone indica come data di fine lavori il 20-02-2020; non è chiaro se in questo tempo sia compreso anche il prolungamento della passerella lungo il ponte translagunare, che fa parte dello stesso pacchetto di opere di completamento.


Doppio clic per vedere l`immagine originaleMaggio 2019: persistono i due principali problemi di questa ciclabile: 1) assoluta mancanza di segnaletica, e si vedono ciclisti che percorrono la trafficata e pericolosa SR11, ignari della ciclabile; costerebbe tanto al comune mettere qualche freccia? 2) il muro della stazione di Porto Marghera ha ridotto la ciclabile sul cavalcavia a un vicolo cieco e costretto i ciclisti a una scomoda e poco ciclabile deviazione per via Paganello, scaletta e sottopassaggio della stazione, tutto questo per far posto al misterioso casotto giallo nella foto a destra, forse un deposito attrezzi. E si è distrutta una ciclabile per questo!!


Doppio clic per vedere l`immagine originaleAprile 2019: una buona notizia; l'ostacolo giallo sulla ciclabile è stato finalmente rimosso il 9 aprile, come si vede nella foto accanto. Ora chi arriva da Venezia sulla passerella può passare sul vecchio marciapiede, senza troppi slalom.

Sul sito del comune di Venezia è pubblicata la Gara 2/2019 per la realizzazione di due opere: 1) collegamento ciclabile tra la ciclabile di via Torino e il Forte Marghera; 2) prolungamento della passerella da Venezia per evitare un tratto particolarmente stretto del marciapiede del ponte. Comprende il progetto dettagliato delle due opere con mappe, profili ... non resta che sperare in una realizzazione in tempi ragionevolmente brevi. Il 3 aprile è stato pubblicato l'elenco delle ditte ammesse alla gara, sono quattro.


Doppio clic per vedere l`immagine originaleMarzo 2019: sarebbe una buona notizia, ma ... nel sottopassaggio della stazione di Porto Marghera è stato installato uno scivolo sulla destra della stretta scaletta per uscire su via Paganello. Per la verità lo scivolo è troppo vicino al muro e non è tanto comodo da utilizzare: occorre alzare il pedale destro, inclinare la bici per non urtare nel muro ... alla fine è un po' meglio che portare la bici a braccio, ma sono pannicelli caldi.

Il progetto RFI, già menzionato in questo sito, è quello di una nuova stazione simile a quella di Mestre Ospedale. Ora in una lettera inviata alla FIAB Mestre RFI dice che nell'ambito della realizzazione della nuova stazione verrà realizzato un nuovo più largo sottopassaggio anche ciclabile; c'è solo da sperare che venga realizzato al più presto.

Certo sarebbe stato molto più sensato invertire l'ordine: prima realizzare il nuovo sottopassaggio e poi smantellare il vecchio passaggio, demolito nel luglio 2018 solo per costruire un piccolo edificio, finora inutilizzato e di cui non si capisce bene l'urgenza. Purtroppo RFI non è nuova a simili assurdità, come la stazione di Venezia-Gazzera, iniziata molti anni fa, realizzando solo la struttura in cemento, e da anni lasciata in stato di abbandono.


Doppio clic per vedere l`immagine originaleMarzo 2019: dopo la tanto attesa apertura del settembre 2017, la ciclabile per Venezia sembra essere stata dimenticata dalle competenti autorità. Nessuna segnaletica, il tratto di via dei Petroli rifatto e asfaltato alla bella e meglio (già comincia a presentare avvallamenti dopo pochi mesi), la disagevole deviazione sotto la stazione di Porto Marghera destinata a durare per anni, il prolungamento della passerella e il collegamento tra via Torino e Porto Marghera promessi e subito dimenticati. E persino questo assurdo ostacolo sulla ciclabile, residuo del palo caduto l'anno scorso, abbandonato quando basterebbe un lavoro minimo per rimuoverlo e turare la buca.


Doppio clic per vedere l`immagine originaleFebbraio 2019: nulla di nuovo, il nodo della stazione di Porto Marghera resta, ciclisti sempre costretti a una scomoda deviazione. Persiste anche la assoluta mancanza di segnaletica; un esempio nella foto a lato, via dei Petroli verso la SR11. Nessuna indicazione che per Mestre e Marghera occorre traversare e proseguire a sinistra, ma soprattutto nessuna indicazione che continuando e prendendo la rampa a destra si confluisce sul viadotto di San Giuliano e si arriva al parco omonimo. E così capita di vedere ancora ciclisti che ai Pili cercano di traversare la SR 11 con grave pericolo per se stessi e per gli altri; chiaramente ciclisti che vogliono andare a San Giuliano e che non sono bene informati sul percorso.


Doppio clic per vedere l`immagine originaleGennaio 2019: il 2019 comincia con la ciclabile di nuovo operativa dal bivio del Tronchetto al Vega. Resta il succitato grosso nodo del sottopassaggio di Porto Marghera. I lavori per il rifacimento della stazione sono fermi, e questa situazione rischia di protrarsi per anni e anni. E il ciclista deve portare la bici a spalla per una stretta scaletta con rischio di capitomboli, e percorrere una strada non ciclabile, e dal fondo sconnesso.


Continua dalla pagina → Anno 2018


Libro dei sogni

La ciclabile per Venezia è completa dalla stazione di Porto Marghera al bivio del Tronchetto. Altri progetti sarebbero utili a migliorare le connessioni ciclabili con la terraferma; ecco il mio libro dei sogni:

  1. Ciclabile lato nord (lato ferrovia): dal parco di San Giuliano ben collegato con il centro di Mestre, un ponte ciclabile sul canale dovrebbe portare sul terreno a nord della ferrovia, da dove si dovrebbe imboccare una passerella sulla laguna o appesa al ponte che porti diritto alla zona universitaria di San Giobbe e alla stazione di Santa Lucia. Soluzione ottima, ma sicuramente costosa e per ora appunto solo un bel sogno.
  2. Ciclabile lato sud (lato statale): ormai è stata realizzata, resta il problema del marciapiede sul ponte che presenta strettoie ed è poco adatto a una ciclabile a doppio senso. Ideale sarebbe prolungare la passerella lungo tutto il ponte con larghezza adeguata. Un progetto per prolungarla di qualche centinaio di metri evitando la strettoia, era stato presentato dal comune, ma non si sa che fine abbia fatto.
  3. Collegamento ciclabile tra la rotonda di via Torino e forte Marghera: utile per collegare i quartieri orientali con la ciclabile e anche con il nuovo polo universitario di via Torino. Sono solo duecento metri, ma c'è di messo un canale e quindi c'è da realizzare un ponte. Anche qui c'è un progetto rimasto nel cassetto. In luogo è stato sfoltita la vegetazione ricavando un passaggio fino al canale.

Collegamenti e fonti

Il 21 dicembre 2012 il comune di Venezia aveva presentato un più modesto progetto per un collegamento ciclabile da Mestre a Venezia, nel quale la passerella a doppio senso era limitata solo alle ultime centinaia di metri dove c'era uno stretto budello tra balaustra e guardrail. È il progetto in corso: la passerella è stata completata nel 2016, la ciclabile lungo la SR 11 dovrebbe, dovrebbe essere completata nel 2017. X
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Nel 1994 quando mi trasferii a Venezia da Roma, c'era una corsia ciclabile all'altezza del Vega (Fiera di Venezia) poi alcuni tratti su stradine lungo il porto, infine dalla fine di via dell'Idraulica, circa 750 m sulla SR 11 in mezzo a un traffico pesantissimo e lanciato ad alta velocità prima di arrivare all'imbocco del ponte, dove c'era già una corsia ciclabile ricavata sul vecchio marciapiede. Nel verso opposto da Venezia a Mestre situazione simile perché il primo tratto da piazzale Roma alla ciclabile sul ponte è più lungo e con diversi punti critici e piuttosto pericolosi, mentre alla fine del ponte ci si ritrova sulla SR 11 nonostante sulla destra ci sia una spazio tra la ferrovia e la strada che potrebbe benissimo ospitare una ciclabile.

X Il gas radon è un gas di origine naturale debolmente radioattivo, considerato responsabile di circa il 5% dei morti di cancro in Italia (il rimanente 95% è dovuto al fumo di sigaretta); in piccole quantità è presente dappertutto, in quantità maggiore nelle regioni con rocce vulcaniche come il tufo che emettono naturalmente radon, come nella provincia di Viterbo dove il livello di gas radon è al di sopra della media. È considerato pericoloso soprattutto quando si accumula in ambienti chiusi.