Se a livello macroscopico abolire l'automobile come proponeva Mishan appare ancora oggi utopistico, a livello individuale la cosa non è affatto impossibile, se c'è la volontà di farlo.
One less car (un'automobile di meno): questo motto lo ho visto per caso a Ginevra nel 2010, scritto sul tubo obliquo di una bici posteggiata accanto alla mia; un motto efficace per chi sceglie di usare la bici invece dell'auto. Esiste anche un sito americano con questo nome. Ed è ottimo anche come motto per questa pagina.
Possibile e auspicabile fare a meno dell'auto, one less car; piuttosto ipocrita l'atteggiamento di chi dice che farebbe volentieri a meno dell'auto se solo ... e qui segue in genere qualche frase tipo "ci fossero le piste ciclabili", "i mezzi fossero più veloci" ecc.ecc.
Io l'automobile l'ho abolita da molti anni, una delle migliori scelte della mia vita; non guido dal 1976, la patente l'ho lasciata scadere alla prima scadenza, e dal 1991 non uso più l'auto neanche come passeggero. Quest'ultima scelta può apparire troppo radicale, perchè rifiutare un passaggio in auto? Ma se si predica in un modo si deve anche avere il coraggio di razzolare nello stesso modo, lasciare la patente e la guida e poi accettare passaggi in auto, sa tanto di ipocrita incoerenza, di predicare in un modo e razzolare in un altro, appunto.
E infine alla prima occasione sono andato a vivere nell'unica città libera da auto e moto: Venezia.
Per i miei spostamenti uso solo mezzi pubblici (vaporetti, treni, autobus ...) e l'unico mezzo privato che possiedo e uso è la bicicletta spesso in combinazione con il treno grazie al servizio treno+bici.
A sentire i tanti posseduti dall'auto ferreamente convinti della madre di tutte le menzogne e cioè che non si può vivere senza auto, dovrei essere morto da un pezzo ... ma per ora sopravvivo piuttosto bene e per di più senza pensieri di prezzo della benzina, assicurazioni, ingorghi, parcheggi ...
L'aspetto forse più divertente del vivere senz'auto è l'espressione incredula di quelli che occasionalmente mi offrono un passaggio in auto e si sentono opporre il rifiuto: "No, grazie. Preferisco andare a piedi o con i mezzi o con la bici". Spesso addirittura insistono come se non riuscissero a capacitarsi che qualcuno possa preferire un altro mezzo all'auto. Sono talmente immersi nel mito dell'automobile che non riescono più a concepire nulla al di fuori dell'auto, tipico esempio di quell'assoluto conformismo motoristico che oggi domina il mondo.
A volte mi chiedo: se offrissero una grappa ad un astemio o una bistecca a un vegetariano, resterebbero altrettanto stupiti di un rifiuto?
Incomprensibile concetto per costoro: Vivere senza automobile si può ... se solo lo si vuole.