Già trenta anni fa Konrad Lorenz diceva che la sua maggior preoccupazione per il genere umano non era tanto l'economia o il rischio di una guerra nucleare, ma piuttosto il diffondersi di forme lussuose di vita e il progressivo rammollimento del genere umano.
Lusso inteso qui come ostentato spreco di risorse; e sprecare risorse e ostentare tale spreco è sin dai tempi degli egizi e dei babilonesi il modo preferito per comunicare agli altri la propria ricchezza.
Per molti secoli solo pochi privilegiati, le aristocrazie di ogni paese, potevano permettersi un mezzo di trasporto privato, carrozza a cavalli o imbarcazione che fosse. E solo questi pochi potevano permettersi una seconda casa, villa di campagna o al mare che fosse. Ecco allora che il possesso di queste cose diventa il modo più ovvio di comunicare al mondo che si è ricchi.
Questa ostentazione lussuosa è stata indubbiamente uno dei fattori che hanno potentemente contribuito al successo delle automobili, e a quello delle seconde case.
Il paradosso è che se l'ambiente poteva sostenere senza troppi problemi questi lussi quando erano limitati a un'esigua minoranza, ben difficilmente potrà sostenere la diffusione generalizzata di queste forme di vita, tanto più in presenza di un continuo aumento della popolazione; e il peggio deve ancora venire, se anche paesi sovrappopolati come la Cina, l'India e tanti altri del terzo mondo, si mettono in testa di copiare lo sciagurato stile di vita che domina oggi l'occidente.
Un altro apparente paradosso è che tanto più si diffondono queste forme lussuose di vita, tanto più si diffonde il piangere miseria; il mondo occidentale non è mai stato così ricco eppure è ossessionato dall'economia e dalle crisi economiche.
Non proprio un paradosso, perché spesso e volentieri a piangere miseria sono proprio i più ricchi.
E in effetti è proprio il moltiplicarsi di queste abitudini lussuose, di questi falsi bisogni che innesta una spirale infernale: quello che era un lusso diventa un'abitudine e poi un'esigenza. Per soddisfare tutte queste false esigenze ci vogliono sempre più soldi, i soldi non bastano mai e di qui la sensazione di miseria.
Il guaio è che questa infernale spirale viene chiamata crescita economica e vista come un fatto positivo!
E il massimo rappresentante di questi falsi bisogni è senza ombra di dubbio l'automobile; tra questi è infatti l'automobile la più visibile, infestante e sciagurata; divoratrice insaziabile di materia ed energia (per costruirla e per farla muovere), di spazio (strade e parcheggi) e naturalmente di soldi, ha avuto un effetto devastante sullo stile di vita e sull'ambiente.
Gli uomini di oggi vivono in una folle rincorsa a tutti questi lussi (se l'amico, il parente, il vicino di casa ha un lusso, lo devo avere anch'io, non posso essere da meno) e per questo è costretto a lavorare sempre di più per avere i soldi che servono a mantenere questo stile di vita demenziale.
Come reagire a questa follia? Basterebbe ricordare che se l'uomo di oggi si accontentasse dello stile di vita di suo nonno o di suo bisnonno, non avrebbe più problemi economici e potrebbe vivere con maggior tranquillità.
Allora la soluzione almeno a livello individuale è di liberarsi da tutte queste false esigenze; liberiamoci di automobili, motociclette, telefonini, seconde case e di tante piccole smanie lussuose e saremo anche liberi dalle ansie economiche.
E tanto per cominciare buttare a mare auto e moto e sostituirle con bicicletta e mezzi pubblici.